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Memory

"La Natura, che si diverte con il caos e il mistero così che neanche adesso, primo novembre 1927 sappiamo perché andiamo al piano di sopra o perché torniamo di sotto, e le nostre azioni quotidiane sono come il passaggio di un’imbarcazione sopra un mare sconosciuto, e quando i marinai sull’albero maestro chiedono, puntando il binocolo all’orizzonte, se ci sia terra oppure no, domanda a cui, se siamo profeti dobbiamo rispondere di sì, mentre si siamo sinceri diciamo di no, la natura, che ha talmente tanto di cui rispondere oltre alla lunghezza ingombrante di questa frase, ha ulteriormente complicato il proprio compito, e accresciuto la nostra confusione dotandoci all’interno non solo di un perfetto guazzabuglio di cianfrusaglie […], ma ha fatto in modo che l’intero assortimento fosse cucito insieme con l’imbastitura leggera di un unico filo. La sarta è la memoria. Ed è una sarta capricciosa: fa correre l’ago dentro e fuori su e giù di qua e di là. Non sappiamo cosa stia per venire o cosa verrà dopo ancora. Così l’azione più banale del mondo, come sedersi a un tavolo e accostare a sé il calamaio, può agitare mille frammenti bizzarri e sconnessi ora brillanti ora sfocati penzolanti e ondeggianti pendenti e svolazzanti, simili al bucato di una famiglia di quattordici persone col vento forte."

Il progetto Memory nasce da una citazione di Virginia Woolf realizzata da Max Richter dall’album “Three Worlds: Music from Woolf Works”.
L’estratto viene dall’Orlando, dove la scrittrice analizza la storia del personaggio ponendo particolare attenzione sui pensieri e sull’inconscio.
Woolf crea un’atmosfera accompagnatrice del lettore, il quale entra nella storia
segue i personaggi e impara a conoscerli, aspettando sempre il segnale finale, che appare sotto forma di un’ improvvisa intensità della frase.

La natura è la protagonista dell’estratto: crea caos e disordine nella mente dell’uomo che trova ulteriori difficoltà nell’identificazione di se stesso.
La distribuzione confusionaria dei pensieri, dei ricordi, e della capacità di compiere banali azioni quotidiane accresce con la presenza della memoria.
La memoria viene descritta come una sarta che imbastisce tutti i mille frammenti dispersi nella mente. Non è una sarta benevola, muove l’ago con tanta velocità da mettere in dubbio persino l’azione più banale che possiamo compiere.

I mille frammenti che occupano la nostra memoria appaiono sotto forma di un’improvvisa intensità sentimentale, come protagonisti di un’esistenza già consumata, priva di essenza.
Pervade in noi l’atmosfera del passato, la nostalgia di tutte le menti che abbiamo solo sfiorato e di altre che abbiamo vissuto.
Gli occhi rigano il viso, emozionati da ciò che sentono.
Stacchiamo i piedi da terra, pronti a volare insieme ad effimere emozioni ormai sbiadite dall'inarrestabile corsa del tempo.
Virginia Woolf era interessata a dare voce al mondo interiore dell'uomo, la cui coscienza era concepita come un flusso continuo di emozioni e impressioni.

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